RICERCHE: LA FORCELLA DA RABDOMANTE

Si dice “Il rabdomante trova l’acqua” sappiamo che non c’è effetto senza causa, e vediamo che la bacchetta si muove, e che occorre un’azione dell’acqua sul rabdomante. Ma la realtà è molto più complessa, in effetti c’è un’azione magnetica sul rabdomante e non un effetto dell’acqua, ma tuttavia l’acqua, il più delle volte, viene a trovarsi lì proprio dove si producono tali effetti magnetici: ciò che il rabdomante percepisce è quindi questa correlazione.


RICERCHE—- LA FORCELLA DA RABDOMANTE

 

Quando su un terreno si cerca  una sostanza, o si deve risolvere qualche problema, in effetti si adopera sempre lo stesso metodo.

Vediamo ora, la classica ricerca dell’ acqua, cara ai vecchi rabdomanti, ma ancora a volte utile anche in tempi moderni.

Lo strumento che useremo sarà la bacchetta da rabdomante, o forcella, in genere di legno, ma oggi si usano anche le bacchette in metallo o in plastica sicuramente più durature.

Per fare la bacchetta flessibile biforcuta in legno, si deve usare un ramo fresco a tre getti, asportando il centrale, usando legno elastico come quello del nocciolo, del ciliegio, dell’olivo, con i bracci di lunghezza superiore a cm.45, ed uno spessore fra mm.1,5 e 3.

Si noterà che, man mano che si secca, il ramo diventa fragile e scattante. 

Quando si deve impugnare, l’obiettivo è quello di tenere la bacchetta  in modo che la naturale flessibilità le dia un equilibrio molto instabile. 

In genere l’impugnatura classica è posizionala all’altezza dell’ombelico dell’uomo, le due parti della bacchetta sui due palmi delle mani orizzontali, rivolti verso l’alto, e se la bacchetta è rotonda si terrà con tutta la mano stretta attorno al legno, se è quadrata solo con le due prime dita della mano.

Usandola si vedrà accrescere la flessibilità flettendo le braccia, e se la tensione sarà sufficiente, essa fletterà bruscamente o verso l’alto o verso il basso, anche con un leggero spostamento dei polsi sul piano verticale, ma non tenerla troppo stretta poiché  ciò impedirà alla bacchetta di muoversi, e se la tensione sarà eccessiva si faticherà a mantenere la bacchetta stabile. 

Andiamo ora alla ricerca di una vena d’acqua, e quindi iniziamo  da informazioni  generali sul posto, si guarda il paesaggio intorno se è collinare, pianeggiante o montano, si valuta il tipo di terreno, e se c’è l’acqua, girando sui luoghi, si potrebbe avere  la sensazione del suo  scorrere quando la bacchetta fa piccoli scatti.

Raffaello Stiattesi, noto radiestesista di un tempo passato, affermò nel 1939 “In caso della presenza di una vena d’acqua, si sente prima la bacchetta tirare, e quindi bisogna assicurarsi se ci si trova proprio sopra la vena d’acqua o su “un’immagine” della stessa.”

“Con il  termine “IMMAGINI” vengono indicati gli stimoli che si ricevono, anche se non sempre, a varie distanze dalla vena. 

Comunque ci si deve assicurare se lo stimolo viene verticalmente dal sottosuolo o angolarmente come nelle “immagini”.  

Quindi si pone un pezzetto di ferro in terra dove si sente lo stimolo, poi ci si allontana e dopo si ritorna sul punto dello stimolo con la bacchetta, e questa, se ci si trova sopra una vena d’acqua deve rimanere inerte, deve muoversi invece se ci si trova sopra un’immagine.”

Verificato questo si può individuare la linea del percorso della vena ricercandola più a monte o più a valle, e per conoscerne la provenienza  si percorre il corso dell’acqua riconosciuto e si avranno scatti della bacchetta verso l’alto andando verso la provenienza, nessun movimento a valle del suo percorso. 

Tutti i grandi rabdomanti del passato affermano che quando si usa la bacchetta ci si deve trovare in uno stato di concentrazione particolare in modo che la percezione sia superiore al normale, e ci si possa sintonizzare con una vibrazione più potente per ricevere, in uno stato di neutralità passiva, lo stimolo, in modo che la bacchetta si muova in presenza di ciò che è l’oggetto della ricerca, e solo se c’è la sostanza cercata. 

Il Professor  Stiattesi aggiunge che questo richiede una certa solitudine e sottolinea “Uomo solo con la Bacchetta questo è il rabdomante, che raccogliendosi nel suo pensiero sta attento al movimento del suo detector, cioè della bacchetta.”